sabato 26 maggio 2007

calcio, una settimana di merda: 3 motivi

(1) 19 maggio: Bologna-Brescia. Il presidente del Bologna Alfredo Cazzola è entrato in campo a pochi minuti dal termine della partita per chiedere alla sua squadra di uscire dal terreno di gioco, per protesta contro le reiterate avverse decisioni arbitrali. Conduzione di gara dell'arbitro Girardi «quantomeno sospetta», in linea con le precedenti nelle ultime partite di campionato: è questa l'accusa di Cazzola. «C'è un piano per favorire alcuni club di B», ossia Juventus, Genoa, Napoli. E fin qui ok. Niente di strano che ci siano ancora giochetti dietro le quinte; casomai mi stupisco del fatto che qualcuno abbia ancora la forza di alzare la voce e dire la verità. Sapete, quella verità calunniosa perchè non suffragata da prove, quella impronunciabile del pre-moggi. Quella. Cazzola lo ricorda. E paga a caro prezzo: inibizione fino al 30 novembre. Motivo? Cazzola è stato ritenuto responsabile di "avere inveito ripetutamente nei confronti degli Ufficiali di gara, rivolgendo loro espressioni ed epiteti pesantemente ingiuriosi, assumendo nei loro confronti un atteggiamento aggressivo, trattenuto a stento da altre persone (ndr. ellalà! ahahahah!!!), per essere altresi' entrato, al 38' del secondo tempo, senza autorizzazione, nel recinto e sul terreno di giuoco, contestando l'operato arbitrale, manifestando platealmente l'intenzione di ritirare la propria squadra, venendo quindi allontanato dal Dirigente delle Forze dell'ordine". Insomma un terrorista.

L'inibizione di 6 mesi del presidente del Bologna è la conferma, se ancora ne avessimo bisogno, che nel calcio nulla si vuole cambiare. I "colletti bianchi" continuano a governare la quinta industria del paese con metodi che ricordano la mafia. La crisi seguita alle intercettazioni telefoniche, ha portato paradossalmente ad un rafforzamento dell'Ancien Regime, coronato con la nomina di Abete (per anni il vice fidato di Carraro) al vertice della FIGC: infatti ora se la possono menare, «il calcio è stato ripulito». Anche Saverio Borrelli ha affermato: «Tutto può essere modificato. Basta la buona volontà. Certo, finchè rimangono in circolazione le stesse persone di prima, è difficile pensare a delle modifiche radicali». Difficile non credergli. La casta dirigenziale del calcio si autoricicla: un po' come in politica. A furia di autoriciclarsi si stanno fossilizzando sulle poltrone. Calciopoli non è altro che una Tangentopoli: Moggi è Craxi; Abete, Matarrese & friends sono i democristiani ufficialmente svaniti, ma sempre presenti, ogni volta in qualche forma diversa, negli organigrammi calcistici.


(2) Deschamps pare essersi dimesso da allenatore della Juventus. La notizia è di ieri sera. Un'accesa discussione nella riunione con l'amministratore delegato Jean-Claude Blanc ha spinto il tecnico francese a prendere una decisione già nell'aria da settimane: basta così. Niente di ufficiale solo per una questione di prassi, alla vigilia del match Juventus-Mantova di questo pomeriggio, in cui sarà comunque presente Deschamps. Didì. Si è detto che il tutto è nato da una divergenza di opinioni in chiave mercato; che Didì non si sentiva sufficientemente coinvolto nel processo di ristrutturazione della squadra. Strano. Nessuno deve avergli spiegato che in Italia gli allenatori servono solo da capro espiatorio cui addossare la colpa quando la squadra non rende in campo. Voleva fare ... l'allenatore-manager! Uuuh che eresia! Qui in Italia poi! Didì cosa credevi? Non siamo mica in Inghilterra... Qui il vero sport nazionale è quello di tirare calci nei coglioni agli allenatori. A Didì non gliel'avranno spiegata. Strano. E poi cos'era quella strana tendenza alle dichiarazioni iper-realiste?! Didì? Non lo sai che è assolutamente vietato dire cose del genere? Dire che l'anno prossimo NON si vince il campionato..? Didì?! Non lo sai che bisogna fare propaganda ingannevole? Non lo sai che bisogna illudere la tifoseria? Non lo sai che non puoi smentire il tuo presidente? Didì, Se vuoi lavorare in Italia dimenticati la coerenza. Omogeneizzati. Ora ormai dovresti averlo capito. Ed infatti hai preparato le valigie.

(3) Il Milan ha vinto la Champion's League nella "mia" Atene. Inzaghi ha segnato i gol più brutti della storia esultando nella maniera anti-stilistica a lui consona. Kaka si è esibito a fine gara con una maglietta improponibile. Berlusconi si è infiltrato nella festa dei giocatori baciandoli uno a uno in perfetto stile "Il Padrino".


Ordine delle notizie? Un'anticlimax di indifferenza.

Nessun commento: