venerdì 14 ottobre 2011

i radicali


Se si escludono le europee del 1999, sono un partito che non ha mai raggiunto il 3% delle preferenze. Nelle politiche del 2008 si guarda bene dal presentarsi, viste le soglie di sbarramento fuori portata. Per cui sottoscrive il programma del PD e si fa eleggere nelle sue liste bloccate: 6 parlamentari e 3 senatori. Non male: altri partiti di uguale o anche maggiore rilevanza elettorale ne hanno avuti zero di seggi.

Ora, io non sono per la linea della grande ammucchiata UDC, IDV, PD, SEL. Neanche per altre linee, soprattutto non per questa. Ma l'essersi presentati oggi alla Camera alla prima chiama, in un contesto in cui tutta l'opposizione ha disertato l'aula sperando di far mancare il numero legale, adducendo la presenza dei loro 3 parlamentari (5 con gli altoatesini, che almeno sono lì con voti loro) allo spauracchio della partitocrazia, mi sembra francamente un po' troppo. Anche da parte di un partito morto, in continua ricerca di visibilità. Vadano invece a cucirsi la stella di David, il rock'n'roll delle loro campagne elettorali, e comincino qualche nuovo sciopero della fame.

2 commenti:

Carlo ha detto...

E dire che una volta li chiamavamo compagni.Ma come dice Gaber"ma chi gli è l'ha data la patente di compagni".Ha ragione la Bindi,stronzi!

m lombardi ha detto...

la bindi quando NON vuole è cazzuta!