

La serata proseguirà proprio con le testimonianze dei tre. Le storie sono di chi la mafia l'ha subita in prima persona, o di chi vive immerso nel suo capillare sistema di potere illegale ed omicida. Un comando schiacciante ed arrogante al punto da minacciare di morte delle persone presentandogli il giorno di esecuzione dell'omicidio. Emblematico il caso del padre di Sonia Alfano, ucciso, come da avviso, il 20 gennaio a Barcellona Pozzo di Gotto (Me), il giorno di "San Sebastiano", patrono della città.

La serata si è chiusa con una lettera altrettanto asettica della Forleo. Buona e funzionale invece la riproposizione di alcuni passaggi chiave della bella intervista realizzata da Antonella Mascali per Radio Popolare a Giuseppe Morabito, boss della 'ndrangheta operante a Milano (e dintorni): la "lupara bianca" per questo pluri-omicida è come spostare un oggetto per uno che lavora in un cantiere. Utile per capire la doppia morale dei mafiosi: per Morabito "il valore della vita c'è" anche quando si uccidono persone. Complimenti.
Insomma "break the mafia" è stato un po' di tutto questo. Certo, sì, qualche carrellata di banalità c'è stata, ed anche un po' di anarchia nel finale se è per questo, con persone che si alzavano dai propri posti urlando da capi-popolo, ma niente di così compromettente. Si è fatto quel che si è potuto in assenza dei due ospiti clou su cui si sarebbe dovuta focalizzare la scena. C'è giusto quel pizzico di rammarico per qualcosa che sarebbe potuto essere molto più interessante, molto più informativo. Una mezza occasione mancata, se così si può dire.
[è possibile vedere la serata dell'11 dicembre in streaming al seguente indirizzo: click]
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1 commento:
Bella nota. Grazie.
Mandi un breve post per L'ULTIMOGIORNODELMESE di dicembre? Sarebbe un bel modo di chiudere mese e anno. Entro il 25, per favore. All'indirizzo di posta elettronica lexandra@libero.it
abbracci
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