lunedì 23 aprile 2007

tributo a mikis theodorakis

Conosciuto ai più come l'autore della colonna sonora "Sirtaki" all'interno del film "Zorba the greek" (1964), Mikis Theodorakis è in realtà molto di più: senza esagerare, probabilmente la figura più rappresentativa della Grecia contemporanea. E questo perchè oltre al rinnovamento musicale ed artistico portato (vedi il Sirtaki, variante del tradizionale Hasàpiko), egli ha saputo coniugare un grande impegno nella vita politica del paese.

E' forse l'avvicinarsi del 25 aprile che mi ha spinto, con un parallelismo più o meno azzeccato, a scrivere qualcosa su Theodorakis, voce della Resistenza greca durante la dittatura dei colonnelli guidata da Papadopoulos (1967-1974). Musica silenziosa, per la clandestinità cui era ridotta; musica fragorosa, per le orecchie di chi la sentiva. Ne sono fulgidi esempi canzoni come "Όταν σφίγγουν το χέρι" (Quando ti stringono la mano), "Κι εσύ λαέ βασανισμένε, μη ξεχνάς τον Ωρωπό" (Tu popolo torturato, non dimenticare Oropòs), "Το σφαγείο" (Il mattatoio), "Το παληκάρι έχει καημό" (Il giovane ha un dispiacere) "Ειμαστε δυό" (Siamo due), e molte altre.

Alcune sono una cruda denuncia delle violenze inumane perpetuate ai dissidenti al regime; altre sono esplosioni di rabbia, talvolta rammaricati o quasi rassegnati, talaltra caricati di enfasi, quasi veri e propri inni alla lotta per una "terra che è nostra, che nessuno potrà toglierci, nessuno potrà toglierci, nessuno potrà toglierci".

Le musiche proibite, circolarono segretamente. Persino all'interno di una stessa famiglia, per non rischiare involontarie fughe di notizie e "spiacenti" compromissioni. Mia madre, per esempio, non seppe mai della raccolta di dischi nascosti da mio nonno in qualche angolo remoto della casa, se non dopo la caduta dei colonnelli. C'era di che aver paura. E a ragione. Nel dicembre 1969, Amnesty International stimò per difetto che il numero di coloro che erano stati sottoposti a torture assommava almeno a duemila individui. Andreas Lentakis, l'attivista del movimento "Lambrakis" di cui si parla in "Το σφαγείο", incarcerato insieme a Theodorakis nelle carceri di Koridallòs, fu uno di questi.

ΤΟ ΣΦΑΓΕΙΟ (il mattatoio) - (video)
A mezzogiorno torturano nell’ufficio, conto i colpi, misuro la sofferenza.Sono una bestia che menano al macello quest’oggi tocca a te, domani tocca a me. Stasera torturano Andreas sulla terrazza... conto i colpi, misuro il sangue. Ci troveremo insieme di nuovo accanto al muro: "tac-tac", i tuoi colpetti; "tac-tac", i miei colpetti...sta a significare, in questa lingua muta: "resisto bene, stai tranquillo, non cedo". Comincia la sagra dentro i nostri cuori: "tac-tac" fai tu, "tac- tac" rispondo io. Profuma di timo il mattatoio e nella nostra cella è un cielo color sangue.


Scardinare il binomio Zorba-Theodorakis, significa ricordare decine di queste canzoni, simbolo di una generazione, capaci di unire il popolo greco e dargli la forza per scaricare, grazie al prezioso sacrificio degli studenti del Politecnico (14-17 novembre 1973), l'odiosa giunta militare che si insediò col placet della CIA nel dicembre 1967. Mikis Theodorakis è questo. Capace con la sua musica di stringere attorno a sé un popolo.

Zorba, fatti da parte.


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3 commenti:

Pasquale ha detto...

Bel post, chiaro e tondo, appassionato e informato. Ti scrive il complice della presidente della Associazione dei ciprioti in Italia. Il mio nome è Pasquale. Il tuo?

Pasquale ha detto...

(Non riesco a scriverti una email, per ciò ti faccio qui questa modesta proposta.)

Dilette e diletti complici di blog,

Antonio ( www.teologia.ilcannocchiale.it )
Clelia ( http://akatalepsia.blogspot.com )
Fabio ( www.serafico.ilcannocchiale.it )
Giuseppe ( www.ethos.ilcannocchiale.it )
Guido ( www.bizblog.splinder.com )
Martino ( www.IacopodegliUberti.ilcannocchiale.it )
Nefeli ( www.nefeli.ilcannocchiale.it )
Rashos (http://rashosfreebar.blogspot.com )
Stefania (www.squilibri.splinder.com )


sto per fare a tutti voi e ad ogni tu una modesta proposta, che non è di mangiare i bambini dei proletari, bensì di incontrarci L’ULTIMADOMENICADELMESE sul blog-rivista che vado costruendo con un manipolo di amici (con rispetto parlando).

Si tratta di questo: ogni ultima domenica del mese sul blog-rivista www.fulmini.ilcannocchiale.it
saranno pubblicati, se ci state, la mattina presto, un certo numero di post, non più di dieci, e lunghi non più di dieci-quindici righe (perché se il romanzo è il purgatorio della lungaggine, il blog è il paradiso della brevità), autori dei quali post siano alcuni dei bloggers che frequento fraternamente, i quali e le quali, una volta al mese appunto, scelgono autonomamente l’evento secondo loro importante accaduto nel corso del mese in questione nell’universo mondo, vale a dire non solo in Italia e compreso l’universo, evento importante nei vari campi artistico, politico, economico, religioso, letterario, scientifico, e via campeggiando, e ci scrivono sopra o sotto o intorno dieci-quindici righe appunto, ed io, ricevuti i post, entro l’ultimo sabato del mese s’intende, li pubblico come sono in ordine alfabetico, e loro, le ed i bloggers, a seguito della pubblicazione dialogano pubblicamente tra di loro nei commenti del blog-rivista e conversano con i commentatori intervenuti, e insomma per un giorno al mese diamo in questo modo uno sguardo comune alla struttura del mondo mentre ci guardiamo negli occhi.

Cominciamo domenica 27 maggio.

Pasquale ( lexandra@libero.it )

m lombardi ha detto...

Ciao, piacere io sono Marco...grazie per i complimenti!
ma complice in che senso? Fikata..

ti rispondo per il resto sull'indirizzo e mail che mi hai lasciato