lunedì 11 giugno 2007

o mia bela madunina che te brillet de lontan

La repressione va di moda. Specie se si è a Milano. Qui ve ne è una forma particolare ed acuta tendente al sadomasochismo. Anche autoflagellazione all'occorrenza. Ordine, rigore, omogeneizzazione, grigiore... squallore. Milano è una specie di Tonina Tassi, una mia prof. del liceo: una via di mezzo tra l'essere umano e il robot, che si ripara dietro a occhiali da sole a specchio perchè non sopporta il contatto visivo. Che si alza la mattina con quei capelli così corti che sono già pettinati. Che pensa di vivere dentro in un mondo pitturato con la tavolozza di colori di "Cabri-geometre-II-plus-piratato-(shh!)".

Milano, la capitale economica d'Italia. Una città che ha dichiarato guerra sé stessa. Ultimamente ha accellerato il ritmo dei provvedimenti autopunitivi. Già, i cultori della tolleranza-zero avranno avuto di che lustrarsi gli occhi dinnanzi all'ennesimo colpo di genio della giunta comunale: multe ai ciclisti sorpresi viaggiare sul marciapiede; 36 euro, favorire prego. Ed estendere le piste ciclabili? No, quello no. Il punto è che la repressione va di moda. La convinzione di offrire con essa un deterrente del crimine senza risolvere il problema che ivi sta sotto.

Ma ci son state anche altre sensazionali trovate. Pensiamo al kit antidroga da fornire ai sospettosi genitori e al provvedimento varato, in tutta la Lombardia, in merito al "funerale dell'embrione lombardo" che stabilisce che tutti i feti morti in Lombardia, a causa di interruzione di gravidanza, abbiano diritto alla sepoltura, che sarà a carico della famiglia o della struttura sanitaria dove è avvenuta l'interruzione di gravidanza. Di fronte a tanta genialità non si può evitare di aprire la bocca per far entrare quanto più ossigeno possibile. Un misto tra uno sbadiglio e una bestemmia strozzata a metà: indifferenza&rabbia. Una sensazione ossimorica che può sperimentare chiunque lo voglia. Basta passare qui e soggiornare un po'. Magari nel 2011; giusto il tempo di venire ad assistere all'ennesimo trionfo Cdl alle amministrative, e vedere premiate le persone che tanto si sono date da fare per far passare questi provvedimenti. Cioè, queste barzellette.


«Oggi non lavoro, oggi non mi vesto,
resto nudo e manifesto»


3 commenti:

Anonimo ha detto...

sulle multe per i ciclisti colti in fragrante mentre viaggiano sui marciapiedi, sui funerali dei feti abortiti ecc ti do ragione ragione..ma, da buona milanesotta, questo ritratto di milano proprio non mi piace! soprattutto l'inizio del tuo intervento..mi viene da dirti: non fare di un'erba un fascio!

Anonimo ha detto...

E perchè non ricordare la recente genialata di Sgarbi(ovviamente approvata dalla Moratti)? colonne chiuse per eccesso di rumore notturno. ragazzi che ritenevano la serata in colonne come un abitudinale ritrovo del sabato sera, si sono ritrovati la piazza bloccata, confinata da file di transenne. una decina di poliziotti a controllare il procedimento di questo nuovo esperimento per limitare i disordini provocati dall'euforia alcolica. Complimenti, operazione ben riuscita! pensare che un pò più avanti, in via torino, un ragazzo, sanguinante, colpito da una bottiglia di vetro, chiamava inutilmente aiuto per l'aggressione subita. ma poco importa, perchè la questione colonne risolverà tutto.

m lombardi ha detto...

anonimA #1: Cara la mia milanesotta ne riparliamo pubblicamente quando ti deciderai ad uscire dall'anonimato. Di certo non mi aspettavo un'approvazione da parte tua, di fronte ad una posizione piuttosto denigratoria quale la mia.

anonimo #2: Quello a cui hai assistito è l'esempio più lampante dell'"inutilità" di questa schizofrenica sindrome sadomasochista.