Egli è s(facciata)mente cattolico, ed è in buoni rapporti con le gerarchie ecclesiastiche. Si fa ipocritamente bandiera della morale, quando serve. Ma a volte non può fare a meno di invitare qualche puttanella nella sua villa, o andare a cercare il suo transessuale di fiducia per strada. Oppure organizzare qualche cocaina-party su un lussuoso yacht (sempre in compagnia di dolci fanciulle), anche se solitamente, l'orario di consumazione preferita è nei giorni feriali prima di entrare in Parlamento, dove circa un deputato su due sniffa per darsi un po' di carica in vista di una dura giornata lavorativa, tra una macchina blu e l'altra (come cercarono di documentare "Le Iene" prima di subire la censura dell'Authority). La sua condotta è esemplare. Il gruppetto più bravo nel perverso gioco, vince direttamente uno spot elettorale dalla CEI. L'ultimo a vincere l'ambito trofeo è stato quello della CdL, cui Ruini diede il suo non troppo velato placet, parlando di famiglia, indicazioni su grandi opere pubbliche e dei "corporativismi che si oppongono".
Ma l'hobby del neo-fascistoide sta nel negazionismo. Si diverte come un matto dovreste vederlo! Innanzitutto mette le mani sulla televisione in blocco. Non ci è ancora riuscito del tutto con Rai3 solamente per una questione di forma (per ora), ma ha con successo segato Europa7 a vantaggio del paradiso-Rete4. Dopodichè inizia a predicare baggianate senza un contraddittorio, rescrizione della storia compresa. Tutte le teorie sulla democrazia dicono che una delle caratteristiche dei regimi dittatoriali sta nel monopolio dell'informazione. Eccoci serviti. La memoria si annebbia, i ricordi si sovrappongono. Le conseguenze non tardano ad arrivare. Saverio Ferrari, storico specializzato nello studio delle destre radicali in Italia nel secondo dopoguerra, intervistato qualche tempo fa da Piero Ricca dichiara preoccupato: «La memoria si perde, tant'è che in alcune indagini che sono state fatte presso gli istituti di scuola media-superiore a Milano hanno portato all'esito sorprendente, da questo punto di vista (ma non più di tanto), per cui un giovane ricorda la strage di piazza Fontana, ma la addebita alle brigate rosse che all'epoca non erano neanche state costituite».
Revisionista senza pudore, oppurtunista e, perchè non manca mai, omertoso. Al fascista del 2007 piace andare contro ai magistrati, ultimo baluardo a difesa delle claudicanti istituzioni repubblicane, al grido di "inopportuno giustizialismo". Le guerre capitaliste sono per loro amorevoli missioni di pace. Il petrolio occasione per una nuova democrazia. Le bombe al fosforo confetti di buon Natale.
Il "moderato" catto-fascista regge.
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