lunedì 10 dicembre 2007

colpire silenziosamente

E' l'arma che uccide i nemici senza spargere sangue. Micidiale se usata capillarmente. Meravigliosa per l'humus di coscienza collettiva che ivi sta sotto. Il boicottaggio.

In un'epoca sempre più militarmente occupata da oligarchie economiche che non si preoccupano nemanco di garantire perlomeno l'incolumità dei propri sottopagati dipendenti (ogni riferimento a Thyessen Krupp è puramente intenzionale), c'è poco che si possa fare, istituzionalmente parlando. Il progressivo appiattimento dei sindacati su Confindustria, o sindrome governativa della CGIL che dir si voglia, ha privato i lavoratori di qualsiasi arma. On the other hand, amministratori Alitalia, Telecom, Trenitalia che mandano in bancarotta tutti traendone il massimo profitto. Ventunesimo secolo: è così che funziona.


Boicottaggio dunque. Unico metodo per colpire chi fa del consumismo motivo di disgrazia altrui e fiume di denaro per sé. Semplice se innescato, efficace efficacissimo, sottovalutato e punto debole del capitalismo da sempre. Che splendida utopia: milioni di poveracci che distruggono multinazionali sfruttatrici e oppressive senza muovere un dito: un'immagine splendida. E colpire il potere economico, non scordiamocelo, equivale anche a colpire "l'ombra che esso ha posto sulla società", così come John Dewey definisce la politica. Sogno coscienza. Ed ho intenzione di regalarmi un ricordo che esula dal classico scontro marxiano della lotta di classe; appartiene alla mia polis di adozione, Milano. Una città che, a distanza di centosessant'anni da quei storici avvenimenti, fa rivoltare nella tomba i nostri avi e si trova sempre più a corto di dignità.


Milano, 1848. C'è forte malcontento. I cittadini sono sempre più insofferenti verso gli austriaci "possessori" della città. "L'inflazione, la disoccupazione, la scarsità di viveri, gli inverni cattivi peggioravano la crisi finanziaria del governo. Non era possibile fornire aiuto diretto ai poveri o per ridurre le tasse. La crisi era di dominio pubblico, e il ricordo di quelle precedenti del 1811 e 1816 suscitava forti preoccupazioni riguardo alla politica estera. Si temeva che il finanziamento di un’offensiva in Italia (e il costo di truppe e armamenti era aumentato di molto negli anni Quaranta) provocasse un’altra bancarotta statale". La convivenza con gli austriaci era ai ferri corti. Si sceglie di lottare "apertamente". Il tabacco è sotto il monopolio asburgico: boicottaggio. La finanza austriaca accusa il colpo dal momento che costituisce una delle sue principali entrate. La distribuzione straordinaria, in caserma, del tabacco e dell'acquavite non ha effetto. Esce dunque allo scoperto la politica, mediante continue provocazione dei militari, atte a scoraggiare il boicottaggio milanese del sigaro. Infine, lo scontro aperto (le Cinque giornate di Milano) sulle strade, guerriglia e barricate come naturale conseguenza di una guerra economica persa, di fronte alla tenacia e l'orgoglio milanese. Gli oppressi si coalizzano senza distinzioni sociali (anzi, comunismo dei beni per quanto riguarda le armi), e cacciano Radetzky, a capo del contingente austriaco, nel Quadrilatero (Mantova, Peschiera, Verona, Legnago). Egli poi ricorderà: «Questo è la più triste ora della mia vita! Tutto il paese è in rivolta».


Qui un interessante sito per un consumo ragionato. Se ne possono cercare altri. Il paradosso al giorno d'oggi, è che un'ostracismo consumistico ragionato porterebbe probabilmente, a fine spesa, ad un carrello inesorabilmente vuoto.


Una precisazione su La7 e Luttazzi. Benchè il disgusto sia forte, una serie di indizi mi portano a dire che la via da seguire non è il boicottaggio della rete. La7 infatti ha manifestato zero interesse per crearsi come vero e reale terzo polo televisivo, in accordo con l'intoccabile ed inscindibile binomio duopolare Rai-Mediaset. Anche Adalberto Baldini, del cdr di La7, ha duramente criticato i vertici della rete in cui egli stesso lavora, rei di aver gestito la faccenda Decameron con metodi volontariamente autolesionisti. Mi sento di credergli, e anche tanto, dopo le famigerate intercettazioni Rai-Mediaset che hanno messo tutto nero su bianco.



2 commenti:

la giustiziera della notte ha detto...

Il boicotaggio è un ottimo metodo di lotta, ma al giorno d'oggi, dove praticamente tutto o quasi è globalizzato è davvero difficile portarlo avanti! io ci ho provato con qualcosa, ma con tutto è impossibile. Comunque, in verità, sarebbe anche reato!

m lombardi ha detto...

Reato?!
Sisi già detto e specificato che può essere assai impraticabile... Però colpirne uno alla volta e mandarne in rovina un po' non sarebbe male. Spedizioni punitive insomma ;-)