domenica 28 gennaio 2007

cuoci il nemico!

Moody, Georgia, U.S.A. – Si chiama "Active Denial System", letteralmente Sistema "Attivo di Repulsione", ed è l'ultima trovata dei centri militari stipendiati a carriolate di dollaroni dal Pentagono. L'A.D. System, ancora prototipo, è stato presentato questa settimana per la prima volta ad un gruppo di giornalisti, che ha avuto anche la possibilità di sperimentarlo sulla propria pelle. Qualcuno lo ha definito "raggio che non ferisce"...

Qualcun'altro, nel presentarlo, ha addirittura scomodato Archimede, e lo ha definito "moderno specchio ustorio", in riferimento all'invenzione dello scienziato siracusano del III secolo a.C. che, secondo la leggenda, avrebbe permesso di incendiare le navi romane nel 212 a.C. inviate dal console Marcello per espugnare la città. Gli specchi ustori non erano altro che lamiere metalliche opportunamente concave (paraboloidi di rotazione) in grado di riflettere la luce solare concentrandola in un unico punto, il "fuoco". Sebbene la critica sia piuttosto scettica sull'esperienza dei specchi ustori di Archimede, data l'eccessiva dispersione a cui sarebbero stati sottoposti i raggi riflessi per un target così lontano, contemporanemente asserisce che il greco-siracusano avrebbe potuto portare a termine la sua leggendaria impresa, nel caso avesse usato, per esempio, un dispositivo concentratore composto da numerosi specchi piani elementari ed indipendenti. Di tutta questa storia favolosa, più o meno infondata storicamente, resta, invariato, il fascino scientifico. Il genio Archimede continuò ad essere ammirato ed emulato nelle epoche successive per le sue scoperte e le sue invenzioni. E chissà che non sia stato ancora lui a ispirare, a distanza di duemiladuecento anni, l'idea che sta alla base dell'Active Denial System. Sebbene, questa volta, dietro alla sottile patina di somiglianza, scopi e utilizzi, si vadano a configurare in direzioni ben antistanti.

Dunque, come funziona tecnicamente quest'osannato "raggio che non ferisce"? L'A.D.S. viene utilizzato per produrre e dirigere verso i "bersagli" una radiazione elettromagnetica ad una frequenza di 95 GHz. Le onde che investono gli obiettivi, provocano in essi l'eccitazione delle molecole d'acqua presenti nella pelle, fino a farle raggiungere 55°C, causando la dolorosa insopportabile sensazione di andare a fuoco, sebbene, alla fine, la pelle non risulterà bruciata. Questo spara-microonde ha una portata di 500 metri, e può ovviamente attraversare i vestiti, arrivando fino a 0,5 millimetri nella pelle (
vedilo in azione).

"È una tecnologia rivoluzionaria", ha dichiarato Theodore Barna, del Dipartimento della Difesa USA: "Ci aspettiamo che possa aggiungersi agli equipaggiamenti dei militari, entro il 2010". Le autorità militari, prevedono che possa ritenersi uno strumento utile per "disperdere le folle nelle manifestazioni che volgono alla violenza, oppure presso i checkpoint in zone a rischio guerriglia, dove servirà a confinare delle aree delimitandole con fasci di raggi", ma potrà anche costituire "una risorsa preziosa in situazioni di guerra, in Iraq o in Afghanistan".


Tutti felici ed entusiasti insomma. In effetti, se si pensa ai bombardamenti al fosforo bianco su Fallujah (
qui il video giusto per non scordare), lo si può quasi ritenere un passo in avanti. Tuttavia rimangono forti perplessità. Tanto per cominciare, per l'ennesima volta, ci viene dimostrato che non esistono armi convenzionali e armi non convenzionali, o che comunque, ad ogni modo, il confine tra le due categorie è decisamente "ballerino". Ma questo è il meno. Il problema principale, oggetto della maggiore controversia, è l'uso improprio, o addirittura la facile manomissione dei dispositivi da parte dell'operatore. Qualora questo accadesse, e non è poi così improbabile, si potrebbe trasformare l'A.D.S. in una vera e propria arma offensiva, disumana, strumento di tortura o addirittura di morte senza prove. Già perchè non lascia segno del trattamento subito, ed è letale se usato a distanze ravvicinate, in spazi angusti in cui la fuga è poco praticabile, o contro persone impossibilitate a muoversi. Anche sul suo uso proprio, poi, ci sono molti punti di domande: per esempio, ai volontari che hanno testato il raggio, è stato chiesto di togliere gli occhiali, le lenti di contatto e tutti gli oggetti di metallo che avrebbero potuto causare zone di calore bollente. Come è possibile pensare di prendere tutte queste precauzioni nelle situazioni di non normalità nelle quali verrà usato questo strumento?!

Possiamo già mettere il cuore in pace, e considerare i 60 milioni di dollari spesi dal Pentagono per questa "tecnologia rivoluzionaria" (Barna dixit) una normale prosecuzione della politica dei muri di frontiera e delle torture legali? Il 2010 ci dirà. Per ora, solo un po' di ferrea logica.


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