lunedì 26 marzo 2007

De rerum Mastella (Italiaque)

Che Mastella fosse uno scarto del "cadavere" Democrazia Cristiana, con tanti amici occulti e mafiosi come Giulio Andreotti, Paolo Cirino Pollicino, Salvatore Cuffaro, Luciano Moggi, e via dicendo, si sapeva. Che qualcuno avesse avuto la brillante idea di investirlo ministro della Giustizia, anche. Ultimamente però, alcuni degli orizzonti tradizionali entro i quali muoversi per delineare un profilo della persona Mastella, potrebbero subire importanti trasformazioni. Il pm di "Vallettopoli" Woodcock, potrebbe occuparsi di un filmato su una festa in barca al largo di Capri che lo coinvolgerebbe.

L'episodio riguarderebbe una scampagnata al largo di Capri su uno yacht, la scorsa estate. Sulla barca tre avvenenti donne, un trans, un ricco americano, un imprenditore napoletano che si faceva chiamare "l'ingegnere" e un politico importante. Così almeno rivela una di queste ragazze L.V., trent'anni. La storia, per adesso, la conoscono lei ed un avvocato su cui l'ha dirottata un amico di cui si fida. «La coca la sniffavano su piatti d'argento. Anche lui, il deputato». A dicembre esplode il caso Vallettopoli e a Roma qualcuno inizia ad aver paura. Spunta così anche il presunto video della serata. E la telefonata anonima sul cellulare non si fa attendere: «Bada, c'è un filmato e si vede tutto ciò che avete fatto; vedrai che i giudici ti interrogheranno, stai attenta se no ti sputtani». Recentemente si è fatto il nome di Leila Virzì, proprio a Potenza nelle ultime ore, ma per il momento ha smentito tutto. «Ho letto i giornali, ma non sono io quella che cercate, non sono io L.V., lasciatemi in pace». Il suo avvocato ha riferito: «Basta con questa pressione mediatica, Leila è terrorizzata. Dirà tutto quello che ha da dire agli inquirenti, quando la chiameranno». Qualora dovesse confermerare il racconto che ha fatto all'amico e all'avvocato, metterà a verbale nero su bianco il nome del parlamentare, caduto con ogni probabilità in una trappola organizzata apposta per ricattarlo.

Povero Clemente! Con una faccia ed una risolutezza perentoria a lui ben congeniali, adirato e furibondo, ha montato su un'inattaccabile arringa difensiva, diretta con grande maestria, ed artefizi retorici. E portogli il microfono, il beneventino "teocon di sinistra" (lasciamo perdere lo stridente ossimoro), con straordinario sforzo d'immaginazione ha dunque detto: «Non ero io l'uomo in barca». Un incipit che appassiona. Ma andiamo oltre. Possiamo infatti passare in rassegna una fantastica indignatio Mastellae «Qui la questione è semplice: c'è una regia occulta dietro tutte queste insinuazioni», apprezzare un'ottima confutatio della tesi avversaria «Sono stato 20 giorni fa a Capri dopo un anno e mezzo che mancavo dall'isola», lasciarci convincere dalla sua chiara e lineare confirmatio «Vedo, comunque, che ormai può capitare a qualsiasi italiano di andare in aereo e trovarci un delinquente o un presunto delinquente o uno che apparirà tale tra otto-dieci mesi e sentirsi dire che è stato sull'aereo. Certo che è stato sull'aereo, come è certo che al ristorante o in aereo ci trovi mille persone...» e scaldarci emotivamente con una specialità di casa, il pezzo forte dell'oratoria mastelliana, la "conquestio": «Ho visto famiglie distrutte in virtù di cose che non esistono. Non si può vivere in un paese di delatori. Che ci sia qualche problema mi sembra evidente e quindi qualcosa bisognerà fare. Il mio disegno di legge stabilisce ampia garanzia per le persone».

Povero Clemente! Complottano tutti contro di lui... Eppure ha fatto così tanto per l'Italia in 10 mesi di governo. Indultone salvatutti, decreto per distruggere i dossier Telecom e legge anti-intercettazioni, passando per la famosa frase: «Nell'aria c'era una sorte di nube tossica e le intercettazioni illegali sono la scoria radioattiva della Democrazia italiana; con questo decreto abbiamo innalzato una garitta a difesa dei valori costituzionali e per evitare forme di attentato alla democrazia». Poi ancora "inciucio nella Commissione Antimafia per respingere la proposta di escludere gli inquisiti e i condannati per mafia, minuetti per rinviare sine die la cacciata da Montecitorio del pregiudicato interdetto Previti, melina sul verminaio del Sismi dei Pollari e dei Pompa, inciucio per mandare in vigore la controriforma Castelli sull’ordinamento giudiziario, calma piatta alla Rai con la conferma del cda petruccioliano, viale Mazzini sempre più infestato dai partiti" [estratto da MicroMega 10/2006 di Marco Travaglio].

Povero Clemente! Un onesto cattolico come te trattato alla stregua di un "non-perbene": come possono farti questo? Ora, che avevi pure fatto la pace con Ratzinger e ti proponevi alla costituzione-rifondazione del grande partito di centro insieme a Casini. Che disgrazia; non c'è più rispetto per i teocon come una volta. La colpa dei soliti parassito-estremisti di sinistra, gli stessi che minano il sacro vincolo del matrimonio, che predicano l'omosessualità e l'aborto, che osteggiano la struttura patriarcale della famiglia tradizionale, quella della donna zitta&sgobba (a casa) e dell'uomo "breadwinner", procacciatore di pane.

Povero Clemente! Dixit: «Sono diventato scomodo politicamente per la posizione sui Dico». Vagli a spiegare che in quanto a comodità, meriterebbe soltanto di dormire su un letto da fachiro.


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