lunedì 2 aprile 2007

Ma il fondamentalismo...cristiano?

In epoche di monopoli mediatici e pericolose regressioni culturali, viene sempre meno un concetto indispensabile per capire quale sia il meccanismo di fondo di molte delle cose cui assistiamo (direttamente o indirettamente) ogni giorno. Già, infatti, se da una parte l'impostazione di fondo basata sull'equazione "islamico = fondamentalista" è stata ben innestata attraverso i soliti canali informativi lavatori-di-cervello, dall'altra non si fa mai riferimento alla componente analoga insita nella società occidentale. E che ha un nome che passa sempre sotto il silenzio: fondamentalismo cristiano.

Quello cristiano, non è diverso da qualsiasi altro tipo di fondamentalismo. E' un atteggiamento mirante a imporre un'interpretazione letterale dei testi sacri ed una loro applicazione ad ogni aspetto della vita sociale, economica e politica. Posto questo comun denominatore, è facile accorgersi di quanto il fondamentalismo cristiano ed islamico si poggino su esperienze simili. Il primo punta a soffocare le voci delle comunità emarginate di donne, gay e lesbiche. Il secondo punta le sue armi principalmente sulle donne. E il tutto in nome di una Legge religiosa, che più che involuzione, è vera e propria "bomba al fosforo" per la società in cui viviamo. Il progressivo avvicinamento tra sfera civile e sfera religiosa non può che destare profonda preoccupazione: la sovrapposizione delle due, si presta fin troppo palesemente a manipolazioni politiche, con contenuti e significati del divino usati a proprio piacimento, secondo necessità.

Ma chi è esattamente un cristiano fondamentalista? E in che modo si differenzia rispetto agli altri "interpretatori letterali di testi sacri"? La cosa più logica che ho trovato fare per rispondere a questa domanda, è stato riprendere uno spezzone scritto da Anthony Giddens sull'argomento, forse uno dei maggiori sociologi del nostro tempo. La descrizione che questi fa, e qui di seguito riportata, è a mio modo di vedere un ottimo sunto, in grado di cogliere cause, aspetti principali e sviluppi/radicalizzazioni recenti del fondamentalismo cristiano. Processo in cui ha avuto e sta avendo un ruolo fondamentale la politica. In questo quadro, George W. Bush è senz'altro uno dei maggiori protagonisti di questo crescente fenomeno. Il fatto che il presidente degli Stati Uniti faccia parte di un movimento chiamato "Born again Christians" costituisce forse il più chiaro emblema della "sovrapposizione delle due sfere".

«La crescita delle organizzazioni fondamentaliste di ispirazione cristiana in Europa, ma soprattutto negli Stati Uniti è un fenomeno peculiare degli ultimi decenni. Per i fondamentalisti cristiani la Bibbia è una guida concreta per la politica, l'economia, la vita familiare ed in genere tutte le attività umane; la Bibbia è infallibile: i suoi contenuti sono espressioni della Verità divina; i cristiani sono tenuti alla diffusione del suo messaggio e alla conversione di coloro che non ne riconoscono ancora l'autorità. Il fondamentalismo cristiano è una reazione alle aperture teologiche e all'umanesimo secolare, che vede con favore l'emancipazione dall'ubbidienza ai dogmi religiosi. Esso si erge contro la "crisi morale" prodotta dalla modernizzazione: il declino della famiglia tradizionale, il crollo della moralità individuale, l'indebolimento del rapporto tra uomo e Dio.
Negli Stati Uniti, i "nuovi conservatori" (neocon o teocon), affermatisi politicamente con l'ascesa alla presidenza di George W. Bush, hanno preteso di interpretare la cosidetta "moral majority", facendosi portabandiera delle campagne contro l'aborto, la pornografia e l'omosessualità, in favore della preghiera a scuola e dei valori familiari. Nell'ambito di questo movimento, sono state fondate alcune università il cui scopo è la costruzione di una nuova generazione educata ai principi del fondamentalismo cristiano e in grado di prendere pubblicamente posizioni sui media, nel mondo accademico, nella politica e nelle arti {...}.
Ad inaugurare l'età dell'oro del proselitismo fondamentalista è stata la televisione. E' nata così la "chiesa elettronica", un insieme di organizzazioni religiose che operano prevalentemente attraverso i media anziché attraverso le congregazioni locali. Grazie alle comunicazioni satellitari e a Internet, oggi questa nuova forma di chiesa può raggiungere tutto il mondo».

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e